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Votata fiducia al governo su dl sport e scuola

Marco Mammini

Con 185 voti favorevoli, la Camera ha confermato la fiducia al governo e approvato il decreto legge in materia di sport, di scuola e di sostegno didattico agli alunni con disabilità, nonché di università e ricerca. Come per il dl agricoltura, votato la scorsa settimana, anche in questo caso, infatti, il governo ha posto la fiducia sul provvedimento. Una scelta che, nel corso delle dichiarazioni di voto, ha suscitato le critiche dell’opposizione, contraria anche alle forme di questo decreto legge, definito un decreto omnibus, in primis da Naike Gruppioni (Italia Viva), ma anche da Luana Zanella (Alleanza Verdi e Sinistra) e da Fabrizio Benzoni (Azione).

A sottolineare, invece, l’importanza del provvedimento Ilaria Cavo (Noi Moderati) e Andrea Caroppo (Forza Italia), per cui si tratta di «un intervento normativo di grande utilità». Quest’ultimo ha anche risposto alle contestazioni sulla fiducia posta e sull’eterogeneità della misura, ricordando che, «seppur critiche legittime, esistono i commi 4° e 5° all’art. 87 della Costituzione e che, se questo decreto legge è stato emanato, quelle disposizioni devono essere rispettate. E, inoltre, sulle tematiche oggetto del decreto, queste rientrano nella competenza parlamentare della settima commissione della camera, l’unica che ha svolto l’esame in sede referente».

Altre critiche sono arrivate da Irene Manzini del Partito Democratico, la quale si è soffermata soprattutto sulle misure circa il sostegno didattico: «Questo è un testo che contiene tante ingiustizie e discriminazioni: crea categorie diverse di docenti di sostegno, un sistema parallelo, gestito da INDIRE, che rappresenta un sono schiaffo e atto di sfiducia nei confronti delle università».

Prima della sospensione della seduta in vista del voto, Marco Perissa (Fratelli d’Italia) ha, invece, ribadito l’urgenza e la necessità della misura presa dal governo. E, riprendendo le parole di Caroppo: «Sono tutti argomenti che competono alla stessa commissione. Era, quindi, legittimo portare attraverso un unico veicolo normativo provvedimenti che riguardano le tematiche affrontate e di competenza di una sola commissione».

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