Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU rientra la gestione e l’utilizzo efficiente delle risorse naturali. Meno del 3% delle risorse idriche nel mondo è potabile, di queste il 2,5 è congelata in Antartide, nell’Artide e nei ghiacciai. Big Data, IoT, cybersecurity, Intelligenza Artificiale e cloud sono alcune delle tecnologie chiave che permetteranno di far diventare l’acqua “smart”, rendendo intelligente l’approvvigionamento e la distribuzione idrica con le tecnologie IoT, in modo da consentirne la reciproca connessione e la comunicazione con altre parti dell’impianto e della città. Gli impianti idrici intelligenti utilizzano sensori attivati dall’IoT per raccogliere dati in tempo reale e generare il cosiddetto “digital twin”, ovvero il gemello digitale delle infrastrutture fisiche presenti sul territorio e consentirne una gestione moderna e perfezionata.
Ciò permette un’ottimizzazione delle strutture idriche mediante il rilevamento di perdite nella rete e presso le utenze, portate, pressioni o il controllo della distribuzione dell’acqua sulla rete, inoltre consente agli operatori di prendere decisioni più consapevoli in merito alla gestione delle risorse idriche. E riducendo lo spreco consentono un risparmio in bolletta per il privato cittadino.
- Grazie a questi sensori è possibile identificare eventuali anomalie nei sistemi idrici;
- è possibile misurare la qualità e la quantità dell’acqua nei bacini idrografici o la composizione delle sostanze chimiche presenti;
- è possibile, inoltre, trovare una valida applicazione nel trattamento delle acque reflue e nell’irrigazione agricola.