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Stop all’aumento degli stipendi dei ministri. Marco Osnato, FDI: «Ma è una manovra a favore dei redditi medio-bassi»

Laura Iannello

E’saltato l’emendamento sull’aumento dei compensi dei ministri non parlamentari. Ieri è stato riformulato dei relatori dopo le polemiche scatenate dalla maggioranza, motivo per il quale si prevedono per i membri del Governo non parlamentari e non residenti a Roma solo ed esclusivamente  il «diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni».Questo il risultato della lunga notte in commissione Bilancio alla Camera. Oggi si intende chiudere la discussione per portare la Manovra  in Aula nella giornata di domani mercoledì 18 dicembre, con il voto venerdì.

Il presidente della Commissione Finanza della Camera, Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia, intervenuto in CEOforLIFe in occasione delle Tribune Canova, ha difeso l’operato della maggioranza, ritenendo che nonostante il contesto complesso nel quale è nata, sia riuscita a proporre una manovra di bilancio seria e concreta.

«Seria perché si è cercato di rispettare le indicazioni e gli adempimenti concordati con i partner europei, rispettando i parametri di bilancio richiesti. Concreta perché ha reso strutturali riforme quali il taglio del cuneo fiscale, l’innalzamento fino a 28000 euro dell’aliquota del 23%», ha dichiarato Osnato.

E’ stata resa inoltre operativa per un triennio la maxi-riduzione fiscale sulle nuove assunzioni, e sono stati presi provvedimenti di sostegno alla natalità. «Per aiutare i redditi medio bassi è stato tolto dal calcolo dell’Isee l’assegno di inclusione ed stata portata al 5% l’aliquota sullo straordinario degli operatori sanitari».

Osnato ha inoltre rivendicato a merito del Governo un aumento reale della spesa sanitaria corrente e un ulteriore aumento di 4 miliardi per il prossimo anno.

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