di Laura Iannello
Sono state rese note le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sull’Autonomia differenziata. La Corte si era pronunciata a metà novembre, a seguito del ricorso di quattro regioni, Puglia, Campania, Toscana e Sardegna contro la legge firmata dal ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli. La legge, che aveva ricevuto la firma del Presidente Mattarella lo scorso 26 giugno, era stata duramente criticata dalle opposizioni, e si era costituito un Comitato per proporre un referendum abrogativo. Nelle motivazioni uscite ieri la Consulta spiega che: “l’unità e l’indivisibilità della Repubblica si fondano sul riconoscimento dell’unità del popolo”, e che esistono funzioni chiave quali politica commerciale comune, tutela ambientale, gestione dell’energia, gestione delle reti di trasporto e navigazione, porti e aeroporti, norme generali sull’istruzione e tutte le questioni sulle quali delibera l’Unione Europea, che hanno “valenza unitaria”. A seguito di motivazioni che incidono in maniera rilevante sull’impianto della legge, ci si aspetta che il Parlamento nel nuovo anno prenda nuovamente in esame la legge Calderoli, e di conseguenza resta in stand by l’eventuale referendum abrogativo su cui la Cassazione avrebbe dovuto pronunciarsi. Le modifiche richieste alla legge potrebbero infatti essere tali da far ritenere non più legittimo quel referendum.