Nella giornata di mercoledì 12 giugno, alla Camera si è riaperta la discussione sulla riforma dell’autonomia differenziata. Un provvedimento fortemente voluto dalla Lega e su cui nelle ultime ore si è riacceso il dibattito tra governo e le opposizioni, all’interno del Parlamento e non solo.
Per il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega), si tratta di una riforma che «cambierà l’Italia e la metterà al passo con le Nazioni europee più avanzate». Di tutt’altro avviso Elly Schlein (PD), la quale ha ribadito che questo e il provvedimento sul premierato sono «riforme legate che per noi si devono fermare. Per questo continua la più dura opposizione».
La discussione è proseguita all’interno della Camera, sia nella seduta mattutina che in quella pomeridiana. In particolare, diversi esponenti delle opposizioni hanno espresso la loro preoccupazione riguardo le presunte disuguaglianze che tale provvedimento genererebbe. «Una riforma dovrebbe migliorare le cose, ma questa frantumerà l’Italia, facendone uno spezzatino di 20 staterelli in concorrenza tra loro. A farne le spese saranno tutti gli italiani e le italiane, al sud, ma anche al centro e al nord» ha avvertito Laura Boldrini (PD).
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Patty L’Abbate (M5S): «Abbiamo presentato l’emendamento per chiedere un uniforme finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP, ndr) a livello nazionale. Vanno individuati, calcolati i costi standard e soprattutto finanziati: ad oggi non è chiaro se ci sono i finanziamenti, che andranno fatti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Bisogna procedere con metodo scientifico e non con un approccio ideologico, che non porta vantaggio ai cittadini e si creeranno cittadini di serie A e serie B».
Per Fratoianni (AVS): «Siamo di fronte ad una maggioranza che spiega all’Italia che ci sono i LEP e che non ci sia nulla da preoccuparsi, ma che boccia ogni emendamento. Per i LEP servono i soldi e anche tanti».
Nella seduta pomeridiana, si sono prima svolte le interrogazioni a risposta immediata al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Ministro della Difesa Guido Crosetto e al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e poi si è tenuta la commemorazione dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a un anno dalla sua scomparsa.
A seguire, è ripresa la discussione sulla riforma dell’autonomia differenziata, su cui, al termine della segreteria di Forza Italia, era intervenuto anche il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «I nostri gruppi parlamentari sono al lavoro sulla questione dell’autonomia differenziata» e, ha proseguito, «lavoreremo in Parlamento per avere il maggior numero di voti per gli ordini del giorno, perché non possiamo accettare che la riforma dell’autonomia non sostenga anche il sud».
Parole che hanno suscitato scalpore tra le opposizioni, secondo cui non farebbero che confermare la «mancanza di risorse per finanziare i LEP» e la «necessità di discutere nel merito e votare gli emendamenti» ha detto Chiara Braga (PD). Una linea ripresa anche dal Movimento 5 Stelle e dal deputato Francesco Silvestri: «il Vice Presidente del Consiglio Tajani ha ammesso che questa riforma non sostiene il sud. Chiediamo una capigruppo perché siamo ancora in tempo per intervenire».