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Bio Bottle: la rivoluzione di Acqua Sant’Anna

Redazione

Acqua Sant’anna, azienda leader del mercato italiano che imbottiglia dal 1996 l’acqua minerale che sgorga dalle montagne di Vinadio, fa della sostenibilità uno dei pilastri del brand.

Da sempre attenta all’ambiente, considerato come un bene primario da salvaguardare, l’azienda ha segnato una tappa fondamentale in tema sostenibilità già nel 2008, con il lancio di Bio Bottle: è stato il primo marchio al mondo a lanciare nel mass market una bottiglia di acqua minerale da 1,5 litri biodegradabile e compostabile, se conferita negli appositi siti di compostaggio industriale

Sant’Anna Bio Bottle appare come una comune bottiglia d’acqua minerale di colore verde, ma ciò che la differenzia dalle altre non è visibile a occhio nudo. Sant’Anna Bio Bottle, infatti, è realizzata con un particolare polimero che si ricava dalla naturale fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante. Grazie a questo materiale innovativo e naturale, la bottiglia garantisce ottime performance: perfetta conservazione del prodotto e leggerezza, robustezza e praticità e si biodegrada dopo l’uso se conferita nel compostaggio industriale.

Sant’Anna Bio Bottle risulta un prodotto vincente perché contribuisce attivamente alla riduzione dell’inquinamento ambientale ed è completamente bio: all’origine perché proviene da una fonte naturale e rinnovabile, e alla fine, perché è compostabile, si dissolve completamente nel compostaggio industriale in meno di 80 giorni senza lasciare tracce.

L’impegno del brand nei confronti dell’ambiente non si è, però, limitato alla Bio Bottle: importanti innovazioni, infatti, sono state portate avanti in casa Sant’Anna anche in ambito logistico.

Oltre il 50% della logistica per il trasporto dell’acqua da Vinadio a tutta Italia avviene su rotaia; nei magazzini tutta la movimentazione delle merci è gestita da robot elettrici a guida laser a inquinamento zero e sono stati introdotti particolari robot fasciatori che permettono un risparmio di plastica consistente negli imballi. Il calore prodotto dai macchinari di produzione viene canalizzato e utilizzato per il riscaldamento dello stabilimento e la pulizia di tutte le linee produttive dell’acqua e delle bevande avviene attraverso il ghiaccio secco, senza creare residui chimici e reflui e senza spreco di acqua. Infine è stata introdotta una flotta di più di 100 camion alimentati a LNG Bio, al fine di favorire la decarbonizzazione dei trasporti.

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