Ripensare i luoghi di lavoro alla luce della rivoluzione globale che ha sovvertito tutte le consuetudini del vivere, condividere, progettare gli spazi, per realizzare un’opera in grado di rispondere alle richieste del presente e, allo stesso tempo, accogliere e appagare le esigenze in divenire di chi li abita. Il mercato del prossimo futuro è quello dei Committenti che cercano un’organizzazione capace di decifrare e trasformare in progettualità creativa e capacitò tecnica ciò di cui ha bisogno, una vera e propria “manifattura” della progettazione. La nostra attività riserva particolare attenzione ai workspace, uffici e centri produttivi, pur contando numerose realizzazioni nell’ambito residenziale, ricettivo e degli studentati.
Una cifra comune lega tutti i nostri progetti, pur nella loro complessità, a un unico core tematico, che mette l’essere vivente al centro del progetto, con la sua qualità della vita, con la necessità di relazione con gli altri, il benessere, non da ultima la bellezza.
Human-Centered Design? Non è sufficiente. C’è bisogno di un Living Beings-Centered Design.
Un’attività creativa che si basa su un’attenta progettazione integrata e innovativa, figlia di una costante ricerca, che analizza con attenzione l’identità del committente, le connessioni e le interazioni tra lo spazio e le persone, per restituire un ambiente che oltre a rispondere alle richieste dirette, possa appagare anche bisogni nascosti, prefigurare prospettive di sviluppo e ipotesi di utilizzo futuro degli spazi, con la volontà di realizzare un luogo che sia realmente rappresentativo di chi lo vive.
All’interno di questo nostro modus operandi la sostenibilità, che da sempre fa parte del DNA di Open Project, oggi diventa una chiave di volta fondante e fondamentale, per realizzare progetti in linea con lo sviluppo sostenibile delineato dall’Agenda 2030. Per essere pronti alle sfide che dovremo intraprendere per la salvaguardia dell’ambiente, così come descritto dalla Tassonomia Europea, abbiamo potenziato all’interno della nostra struttura una nuova area di discussione, ricerca e confronto con i vari stakeholders: Open Project Sustainability Hub. Un Hub di ricerca e innovazione dove trovano casa e spazio creativo nuovi visioni legate alla sostenibilità per tutte le mutazioni della città di oggi.
Ultimata nel 2020, la smart factory di Bonfiglioli rappresenta la summa di questi principi. Abbiamo, infatti, progettato e realizzato uno spazio che è sia fabbrica sia centro direzionale di una Business Unit della Bonfiglioli Riduttori Spa, un’azienda leader di mercato nella produzione di componenti e soluzioni per la trasmissione di potenza che opera in molti paesi.
Il filo conduttore che ha dato vita all’intero progetto si è basato su due importanti principi: il genius loci e il bene comune. Il primo si fonda sul forte legame dell’azienda con il luogo: il lotto dove sorge il nuovo ampliamento è intitolato al padre fondatore Clementino Bonfiglioli. Il secondo rappresenta la volontà di immaginare uno spazio per tutti, in cui i flussi si mescolano, gli spazi di lavoro si intrecciano, un luogo in cui i dipendenti si sentano partecipi di una comunità.
Nasce un dialogo tra innovazione e qualità della vita, creando uno spazio che da un lato migliori i cicli produttivi, dall’altro sia un workspace in cui il personale possa sentirsi parte fondamentale dell’azienda, possa muoversi in un ambiente libero da barriere fra funzioni e ruoli differenti, in cui una visione orizzontale del lavoro restituisca a ogni singolo dipendente la centralità della propria attività.
Si fa strada così una concezione del tutto nuova di fabbrica, non più un corpo slegato dagli uffici e dall’headquarter e un luogo alienante in cui è confinata parte della forza lavoro, invece un elemento integrante dell’identità e della funzionalità aziendale, in continuità visiva e fisica con essa. Solo una parete vetrata, infatti, separa gli uffici dall’area produttiva, la cui attività è ben visibile dalle sale.
L’integrazione fra reparti differenti avviene non solo visivamente ma anche in maniera funzionale dal momento che, grazie a una passerella sospesa che attraversa la fabbrica, dagli uffici si raggiunge il settore ricerca e sviluppo.
Il progetto di interior conferma l’intento di realizzare ambienti che puntano alla collaborazione, all’integrazione, alla condivisione, con spazi concepiti come un’unica unità anche quando sono separati.
Negli uffici ogni impedimento allo sguardo è eliminato, sia nelle divisioni fra ambienti, che fanno uso di pareti interne vetrate, sia nella scelta degli arredi, che privilegiano lockers bassi in uso condiviso ai tradizionali storage personali, sia nell’uso di mobili multifunzione.
Uno spazio omogeneo che rende il workflow fluido e dà piena flessibilità agli ambienti, una scelta questa rivelatasi particolarmente lungimirante nel periodo immediatamente successivo al completamento dell’opera, con le esigenze di distanziamento e sanificazione imposte dalla pandemia.
Ambienti ampi, arredi versatili, salubrità e tuttavia nessun sacrificio in termini di privacy e di ricercatezza estetica -entrambe garantite dagli spazi riservati dei phone booths e dalle tende regolabili- così come di relax -grazie alle aree lounge con dominanti di colori viola e arancione per metterne in evidenza la funzione, zone conversazione dotate di sedute fitoformi e tappeti verde lime che richiamano gli spazi esterni.
Lo stesso legame visivo della fabbrica con gli spazi naturali circostanti e con le altre aree dell’azienda realizzano non solo a livello simbolico ma anche fattivamente un nuovo tipo di centro produttivo, integrato nell’ambiente circostante e non più isolato, che al contempo è spazio operativo, headquarter e vetrina del prodotto.
La fabbrica diventa così un luogo di innovazione, un hub di ricerca e sviluppo, in cui la tecnologia è al servizio dell’individuo, che svolge un lavoro altamente qualificato e riconosciuto.
Una realizzazione in cui la funzionalità della fabbrica non viene mai prima del piacere di vivere lo spazio di lavoro e della bellezza di cui circondarsi. Un edificio Nzeb ad altissima prestazione energetica, pensato per le persone, progettato per l’innovazione.
Committenza: Bonfiglioli Riduttori Spa
Progetto e Direzione Lavori: Open Project
Superficie: 50.000 mq
Luogo: Calderara di Reno (BO)
Anno: 2020