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Carceri: in discussione la proposta di liberazione anticipata

Marco Mammini

La mattina di lunedì 24 giugno, alla Camera dei Deputati, si è tenuta la discussione sulla proposta di legge 552 – avanzata da Roberto Giachetti (Italia Viva) insieme alla presidente di Nessuno tocchi Caino, Rita Bernardini -, in materia di concessione di liberazione anticipata per contrastare i problemi di sovraffollamento delle carceri italiane e l’alto tasso di suicidi.

Prima della discussione, Pietro Pittalis, vice presidente della Commissione Giustizia, ha riferito sull’iter dei lavori svolti dalla Commissione, di cui Roberto Giachetti, insieme ai rappresentanti in Commissione di AVS, del PD e del deputato di Azione, Fabrizio Benzoni, aveva dichiarato l’urgenza. «Prendendo atto dell’impegno del presidente e del vicepresidente di maggioranza della Commissione di avviarne immediatamente l’esame», Giachetti aveva poi ritirato l’istanza, come affermato da Pittalis.

Erano così partiti l’esame e il ciclo di audizioni, in particolare, come ricordato dal vice presidente di Commissione, sono stati acquisiti contributi di associazioni vicine alla realtà carcerari, «di numerosi magistrati, dei rappresentanti dei sindacati della polizia penitenziaria e di studiosi della materia». Da qui, l’iter del provvedimento ha subito battute d’arresto, causa rinvii, suscitando la preoccupazione dell’Onorevole Giachetti: «La proposta andrà nel dimenticatoio, ma non l’emergenza. Questa situazione colpisce tutto il mondo carcerario: la polizia penitenziaria, gli educatori, gli psicologi, i medici, il volontariato. In queste condizioni di sovraffollamento raddoppiano i suicidi, aumentano le evasioni e le aggressioni ai danni della polizia penitenziaria e qualunque attività rischia di diventare vana».

«Non abbiamo interesse a piantare bandierine» ha proseguito Giachetti, «ma vogliamo trovare un modo per interrompere una situazione di illegalità che il nostro paese vive ormai da anni», in riferimento alla condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo nei confronti dell’Italia per le condizioni di sovraffollamento delle carceri. «La nostra proposta, che interviene su una legge già esistente ha proseguito il deputato di Italia Viva, aumenta lo sconto di pena qualora il detenuto assuma durante la detenzione un comportamento virtuoso. Abbiamo pensato di aumentare questa premialità da 45 a 60 giorni per un contributo immediato di deflazione rispetto alla popolazione carceraria».

Successivamente, ha preso la parola Cafiero De Raho (M5S), il quale ha ricordato in particolare il ruolo di rieducazione che gli istituti penitenziari, come da Costituzione, devono mantenere e che la situazione non è cambiata neanche a seguito della condanna avvenuta nel 2013 della CEDU. Poi, è intervenuta Michele di Biase (PD) che ha criticato «l’indifferenza e i toni della propaganda» di fronte a questo tema emergenziale del sovraffollamento e dei suicidi, «sia dei detenuti (44 dall’inizio dell’anno) che della polizia penitenziaria (tra le forze dell’ordine, il corpo con il più alto tasso di suicidi) ». E Devis Dori (AVS), per cui «questa proposta di legge è un tampone che condividiamo, ma serve anche molto altro e ora». Anche Benedetto Della Vedova (Più Europa) ha espresso il sostegno di Più Europa.

In conclusione, ha ripreso la parola il vice presidente della Commissione della Giustizia Pietro Pittalis: «Su questo tema siamo vigili e attenti. È stato ricordato che c’è un provvedimento che dovrebbe essere varato a breve sul tema. Nel dare solidarietà, non solo a parole, alla già deputata Rita Bernardini per lo sciopero della fame: il tema è all’attenzione e non gireremo la faccia dall’altra parte rispetto alla importanza e alla gravità di questo problema».

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