Con 199 voti favorevoli è arrivato il via libera definitivo della Camera al ddl 1718, fortemente voluto dal ministro della Giustizia e per questo ribattezzato ddl Nordio. Il nuovo disegno di legge prevede alcune modifiche al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare. In particolare, verrà abolito il reato di abuso d’ufficio e sarà rivista la disciplina sulle intercettazioni. Provvedimenti che sono stati oggetto di discussione anche durante la seduta mattutina della Camera, in cui alcuni parlamentari sono intervenuti per le dichiarazioni di voto finale.
Per Alessandro Colucci (Noi Moderati): «Ad oggi il reato di abuso ufficio è indefinito e indeterminato, così crea incertezza in ambito amministrativo e ha portato a procedimenti giudiziari, che non hanno dato esito soddisfacente: sono troppo basse il numero di condanne rispetto alle migliaia di accuse che su questo reato sono state perpetrate. E, con questo disegno di legge finalmente, si amplia il divieto di intercettazioni non rilevanti. Abbiamo assistito troppo spesso a pagine di giornale che riportavano intercettazioni che non avevano alcuna attinenza alle finalità investigative. E, soprattutto, non si potrà pubblicare tutto ciò che è lesivo della dignità di una persona».
Di tutt’altro avviso, Devis Dori (AVS): «Avremmo preferito una riforma del reato di abuso di ufficio, anziché l’abrogazione, che impedisce una forma di efficacie controllo di condotte illecite condotte da pubblici amministratori. E, inoltre, oggi siamo l’unico paese europeo a non avere più nel proprio ordinamento il reato di abuso d’ufficio». Così come Federico Gianassi (PD), per il quale «si tratta di un provvedimento ideologico e bandiera. Non avete a cuore la tutela dei sindaci, ma volevate cancellare l’abuso di ufficio per alcune categorie di pubblici funzionari: tant’è che con il nuovo peculato per distrazione colpirete nuovamente i sindaci».
Tra i partiti di opposizione, hanno votato a favore Azione e Italia Viva: «È una riforma che rappresenta per noi il minimo sindacale», ha detto Roberto Giachetti. «Viene abrogato l’abuso d’ufficio, ma pagando un dazio alla magistratura, cioè inserendo nel decreto carceri una fattispecie per evitare lo scontro con il sindacato dei magistrati; inoltre, viene mosso un passo in avanti sulle intercettazioni, ma il male della coniugazione intercettazioni, pubblicazione e processo mediatico, non sarà risolto da queste riforme».
Per Ciro Maschio (FDI), invece, il ddl Nordio rappresenta «un passo importante per riportare la giustizia alla normalità. Ci incoraggia ad andare avanti con ancora più determinazione nel percorso delle riforme».