Oggi molte aziende pubblicano il Bilancio di sostenibilità, ma una delle prime in Italia nel 2004 è stata Edison, così come nel 2017 per la Dichiarazione non finanziaria (DNF). In occasione dell’ultima assemblea degli azionisti ha approvato la DNF 2021 che mette in luce obiettivi sfidanti al 2030, da leader della transizione energetica ed operatore responsabile, attraverso il già noto impegno nello sviluppo delle fonti rinnovabili, del gas naturale e dei servizi energetici e ambientali, nel contrastare i cambiamenti climatici, creando valore condiviso con le comunità locali ed un dialogo costruttivo con il territorio.
La politica della sostenibilità di Edison si basa su quattro assi, collegati ai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (SDG’s): climate action, con l’obiettivo entro il 2030 di raggiungimento di 5GW da fonte rinnovabile dagli attuali 2 GW, riduzione a 230 g/kWh di emissioni specifiche di CO2 del parco di produzione elettrica ed aumentando di impianti di biogas/biometano dagli attuali 2 a 10; capitale umano e inclusione, che ha nel mirino pipeline di sviluppo e crescita manageriale bilanciate uomo/donna, indici degli infortuni (IF) dipendenti e imprese sempre sotto il 2, ma anche accrescimento della cultura sostenibile tra i dipendenti; valore per clienti, territorio e sviluppo economico sostenibile, con l’incremento delle offerte green e di soluzioni low-carbon per cittadini (da gennaio 2022 le nuove offerte residenziali Power and Gas sono già 100% green) e imprese ma anche pubblica amministrazione, così come spinta a nuovi business sostenibili e coinvolgimento delle comunità locali; capitale naturale e paesaggio, per cui Edison si impegna nei prossimi anni a realizzare almeno 3 iniziative di valorizzazione della biodiversità (la prima è già stata avviata nel 2021) e del paesaggio.