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Fiera Milano misura l’impronta delle manifestazioni fieristiche

Redazione

Fiera Milano ha presentato i risultati dei primi nove mesi del 2022, col fatturato salito oltre i 160 milioni dai 130 milioni dell’intero 2021. Il Gruppo, che gestisce la maggiore area fieristica italiana, con 345 mila mq lordi e 60 mila mq esterni, integra nell’esercizio finanziario il piano di sviluppo sostenibile.

“Già dal 2015 Fiera Milano ha avviato una reportistica volontaria su tematiche ESG, ma più recentemente la nostra reportistica non finanziaria ha registrato un cambiamento importante”, ha spiegato a Borsa Italiana il CFO Andrea Maldi. “Tra le novità, abbiamo avviato un percorso strutturato di misurazione dell’impronta carbonica delle nostre manifestazioni con la metodologia LCA (Life Cycle Assessment) e formalizzato questo impegno all’interno del nostro piano di sostenibilità. Stiamo riscontrando un ottimo apprezzamento da parte degli stakeholder, i nostri clienti apprezzano la possibilità di organizzare i loro eventi in un quartiere con alto profilo di sostenibilità sia in termini di servizi offerti che di commitment aziendale. Un impegno che è stato di recente premiato con il rating di Sustainalytics nella seconda miglior classe di rating Low ESG Risk”.

In pratica Fiera Milano è oggi nel miglior 15% delle 15 mila aziende valutate da questa importante agenzia su scala globale: sono stati valutati e apprezzati corporate governance, salute e sicurezza e capacità di misurare in maniera specifica i rischi ambientali.

Inoltre, sempre in tema di sostenibilità applicata alle manifestazioni fieristiche, Fiera Milano ha anche deciso di supportare l’iniziativa “Net Carbon Zero Events” promossa da UFI, The Global Association of the Exhibition Industry, l’industria del settore fieristico, impegnandosi a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Oggi il Gruppo dedica alla sostenibilità un intero team di 20 persone, che si riunisce una volta al mese e fa da raccordo con i vertici operativi. A sua volta lo stesso top management viene valutato e remunerato, nella parte variabile, in base al raggiungimento degli obiettivi ESG.

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