La tecnologia consuma il 10% dell’elettricità prodotta sulla Terra. E si stima che quest’anno la quantità di rifiuti elettronici arriverà a 50 milioni di tonnellate. L’innovazione tecnologica progredisce ad un ritmo senza precedenti, alimentata da un flusso crescente di dati. Tutto diventa più piccolo, veloce ed efficiente, creando opportunità e promuovendo nuovi modelli aziendali.
Ma questo progresso ha un prezzo. Disfarsi continuamente delle apparecchiature non è una scelta sostenibile per le risorse, le aziende e il pianeta. Comunemente si pensa che la vecchia infrastruttura legacy sia soltanto un costo, HPE pensa invece che sia una fonte di valore, in grado di finanziare l’innovazione riducendo al contempo l’impatto ambientale.
HPE, infatti, ha aiutato le aziende a recuperare 330 milioni di dollari, attraverso il più grande impianto di ricondizionamento al mondo. Dell’enorme quantità di rifiuti tecnologici trattati, l’89% trova una nuova collazione. Il 97% di quanto rimane viene riciclato fino alle materie prime, lasciando solo lo 0,4% in discarica. In termini di Consumo Elettrico, HPE ha completamente ripensato l’architettura di elaborazione dei dati per accelerarla di migliaia di volte, utilizzando solo l’1% dell’elettricità prima necessaria.
Infine, in termini di sostenibilità, HPE si impegna a diventare “carbon neutral” entro il 2050, con obiettivi intermedi entro il 2025 quali l’aumento delle prestazioni energetiche dei prodotti di 30 volte rispetto ai livelli del 2015, il raggiungimento del 50% del consumo totale di elettricità da fonti rinnovabili, avere l’80% dei fornitori impegnati nella riduzione del carbon-footprint attraverso science-based targets.