La guerra in Ucraina rende sempre più urgente la produzione di energia pulita per non dipendere dalla Russia, e molti esperti ritengono che il futuro delle rinnovabili sia l’eolico offshore. In Italia progetti di questo tipo si perdono spesso nella burocrazia e nei veti, ma non è il caso di Plenitude, la società del gruppo Eni che ha costituito GreenIT, una joint venture con Cdp Equity. GreenIT ha infatti firmato un accordo con CI IV, fondo gestito da Copenhagen Infrastructure Partners per la realizzazione di due parchi eolici offshore galleggianti in Sicilia e Sardegna, entrambi posizionati a oltre 35 km dalla costa, per una capacità complessiva di circa 750 MW.
Il primo impianto sorgerà al largo di Marsala, costituito da 21 turbine con una potenza di circa 12 MW ciascuna e una capacità totale di circa 250 MW, e sarà seguito da un secondo parco nella zona di mare antistante la costa sudoccidentale della Sardegna composto da 42 turbine eoliche, con una potenza di 12 MW ciascuna per una capacità complessiva di oltre 500 MW.
Ai due progetti contribuiscono, anche in qualità di soci di minoranza, altre società italiane come Lilybeo Wind Power per la Sicilia, e Nice Technology e 7 Seas Wind per la Sardegna. I due parchi eolici saranno operativi nel 2026 in Sicilia e nel 2028 in Sardegna e produrranno più di 2.000 GWh/anno, che equivalgono al consumo energetico medio annuo di quasi 750.000 famiglie nelle aree interessate, e che rappresentano, a parità di capacità installata, un incremento di circa il 50% rispetto alla produzione media di un impianto eolico onshore.