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La Russa: ‭«I poteri di politica e magistratura? Da rivedere i confini»

Paolo Ricci

Si è tenuta ieri alla Sala Matteotti di Roma la presentazione del libro di Giovanni Toti Confesso: ho governato edito da Piemme. Alla presentazione, oltre all’autore, il gruppo di Noi Moderati con Maurizio Lupi, Ilaria Cavo, Pino Bicchielli. Tra i relatori anche Enrico Costa, parlamentare noto per le sue posizioni garantiste. L’evento, moderato dalla giornalista de Il Giornale Ohara Borselli, ha visto diversi interventi sul tema della politica e della giustizia.

“Questo libro tratta le tante cose che la politica deve fare. In questa pagine non c’è un attacco alla magistratura ma un’attenzione a quanto deve ancora fare la politica”, ha detto Ilaria Cavo nel suo intervento.

Bicchielli sottolinea anche gli aspetti emotivi che hanno riguardato l’autore durante il periodo che lo ha visto coinvolto nell’indagine. “Oggi forse gli equilibri in questo Paese sono disequilibrati e questo è un punto su cui bisogna riflettere. E il libro di Toti non ci lascia un interrogativo ma ci apre un ventaglio di domande che la politica si deve porre, perché troppe volte insegue le scelte populiste”.

Per Maurizio Lupi “nei passaggi del libro, Giovanni, sottolinea che la vera riflessione è rivolta all’ipocrisia della politica, al moralismo  e alle sue deviazioni, a un’idea della politica che  perde la sua natura che è quella della rappresentanza”.

Toti, ringraziando tutti i presenti, ha raccontato il suo libro sottolineando che “(…) la storia della Regione Liguria è indicativa. Parliamo di una regione che ha dei risultati tangibili.  Io nel libro mi chiedo perché la politica da trent’anni ha fornito, anno dopo anno, errore dopo errore, scontro dopo scontro, maggiori armi alla magistratura per poter sbagliare, anche se inconsapevolmente e in buona fede”.

Inaspettata l’incursione del Presidente del Senato La Russa che è stato coinvolto nel dibattito e ha sottolineato quanto paradossalmente questa vicenda sia stata un vantaggio per il centrodestra, perché ha posto l’attenzione “sull’ottimo lavoro fatto in Liguria, e le urne lo hanno dimostrato”.

Ha sottolineato poi come vi sia una “continua cessione del potere dalla politica alla magistratura. Però bisogna andare alle origini e alle origini ci sono trent’anni in cui la politica si sentiva in grado di essere al di fuori dal giudizio delle persone comuni. La corruzione diffusa, quella che sfociò in mani pulite, con tutte le storture del caso, ma con un fondamento di verità, ovvero che la politica si finanziasse in maniera illecita. Un po’ di mea culpa noi politici dovremmo farla perché così abbiamo favorito la china. Io mi aspetto un’opera congiunta di maggioranza, opposizione, magistratura e giornalismo responsabile per decidere in maniera più chiara possibile fin dove arrivano i poteri della politica”.

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