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Le cinque aree su cui intervenire per rafforzare la credibilità sul tema ESG secondo il Rapporto di EY e Oxford Analitica

Redazione

Il report di EY e Oxford Analytica, che analizza le informazioni relative alle attività ambientali, sociali e di governance delle organizzazioni, ha sottolineato come le attività legate alle pratiche ESG si trovano ad affrontare sfide complesse legate a mancanza di standardizzazione, regolamentazione univoca e obiettivi comuni.

Nonostante, infatti, la crescente attenzione ai fattori ESG da parte degli asset manageriali, alcuni fattori, tra cui il greenwashing, rischiano di mettere in discussione la credibilità degli stessi ESG. È necessario, quindi, fare in modo che venga recuperata la fiducia nel sistema per fare in modo che gli ESG vengano percepiti dagli stakeholder alla pari dell’informativa finanziaria.

Attualmente, le politiche e normative in termini di finanza sostenibile sono in aumento, raggiungendo come cifre 870 politiche e regolamenti. Ma quello che manca è un accordo su quello che i fattori ESG dovrebbero includere, su come implementare metriche concordate e su un migliore utilizzo dei dati disponibili.

Secondo il report, le 5 aree di intervento per poter superare le sfide attuali sono:

  • Aumento della trasparenza sugli indicatori compositi (rating) ESG
  • Aumento della comprensione dei diversi usi delle informazioni sulla sostenibilità
  • Certificazione dei dati in maniera indipendente così come avviene per l’informativa finanziaria
  • Concordare lo sviluppo di tassonomie di finanza sostenibile comparabili e interoperabili
  • Diminuzione delle barriere all’ingresso per coloro i quali provengono da paesi emergenti

 

“È fondamentale rifocalizzare l’attenzione sul concetto stesso di sostenibilità, in modo che sia condivisibile da tutti gli stakeholder così da misurare realmente l’impegno delle aziende sul tema. Questo consentirebbe di non incorrere nel rischio che la sostenibilità venga relegata solo a un tema di compliance normativa, a discapito di un reale e concreto contributo delle aziende allo sviluppo sostenibile della nostra società civile e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”. Riccardo Giovannini, EY Italy, Climate Change and Sustainability leader.

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