Ogni luogo è ibrido, perché al suo interno vivono contemporaneamente due dimensioni: da una parte c’è quella fisica, rappresentata da tutto ciò che è dotato di materia, come persone, edifici e oggetti, e dall’altra c’è quella intangibile, composta da tutto ciò che abita quel luogo, come emozioni, relazioni e storie.
“Il progetto Hubquarter” – racconta Daniele Di Fausto, CEO di eFM, “vuole applicare la sharing economy al mondo degli spazi e superare il tradizionale concetto di headquarter, basato sulla centralità di governo e controllo, a favore di un modello basato sulle opportunità diffuse e sul senso di responsabilità dei singoli”.
Con Hubquarter possiamo liberare lo spazio inutilizzato, aprirlo alla città e moltiplicare le sue funzioni. In questo modo l’intera città diventa un unico grande hub di esperienze dove ogni luogo è un’opportunità, per vivere al meglio la propria giornata di lavoro o formazione. Gli spazi inoccupati delle organizzazioni tornano a vivere e a generare valore, le persone possono scegliere ogni giorno dove lavorare in base alle esigenze personali e professionali, l’economia dei territori non è più soggetta a migrazioni di massa e diminuisce il nostro impatto
sull’ambiente e sul pianeta.
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