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L’impegno di Philip Morris a sostegno della filiera tabacchicola italiana

Redazione

Lo scorso aprile il rinnovo, anche per il 2022, dell’intesa  tra il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) e Philip Morris Italia sugli impegni per la promozione della filiera tabacchicola italiana, che conta 50.000 addetti nelle fasi di coltivazione e trasformazione primaria. Una notizia molto importante, tanto più in una fase di incertezza globale. Quella sostenuta da Philip Morris è una vera e propria filiera integrata, che vede il nostro Paese al centro, dal seme della pianta di tabacco alla produzione di prodotti senza combustione.

L’innovazione è un elemento cardine della trasformazione che l’azienda sta attraversando.  A Crespellano, nel bolognese, l’azienda ha inaugurato il primo e più importante stabilimento produttivo al mondo per i prodotti innovativi, con un investimento greenfield da oltre 1 miliardo di euro che ha generato più di 1.600 posti di lavoro diretti.

Nella stessa direzione, sempre a Bologna, anche la realizzazione del Centro per l’Eccellenza Industriale, che ad oggi coinvolge oltre 250 persone altamente qualificate e che rientra in un piano di investimenti triennale di circa 600 milioni, con un impatto occupazionale diretto, indiretto e indotto di circa 8.000 posti di lavoro. Una vera e propria filiera di filiere fondata su principi solidi: la parità salariale, garantita a ogni livello, la valorizzazione del capitale umano; l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, a partire dall’uso responsabile della risorsa idrica.
Una storia di successo, che avrà ancora tanti capitoli.

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