La tematica legata alla mobilità rientra tra quelle che ha richiesto maggiore attenzione durante la pandemia: diversi sono stati i benefici in termini di miglioramento della qualità dell’aria, data la diminuzione della circolazione di automobili e dei mezzi di trasporto.
È necessario studiare e attuare un piano di mobilità sostenibile che sia pensato per il medio-lungo termine, in modo che città e aziende possano andare sempre più in questa direzione e pensare ad investimenti infrastrutturali concreti nel settore dei trasporti, per raggiungere l’obiettivo di un futuro più green.
L’introduzione e l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, quali, ad esempio nelle città, monopattini, veicoli elettrici, biciclette, ha rappresentato già prima della pandemia un passo fondamentale ma ancora non sufficiente, vista la necessità di migliorare rete di mobilità cittadina per renderla in grado di supportare questa rivoluzione sostenibile.
Con il ritorno ad una “quasi normalità”, la situazione però non presenta segni di miglioramento: inizialmente lo smart working rappresentava un elemento incoraggiante e influente sulla diminuzione dell’inquinamento, ma ora, con il ritorno negli uffici, si assiste ad un aumento dell’utilizzo della macchina ad esempio, e per quanto riguarda il trasporto pubblico, nonostante in Italia risulti essersi evoluto dal punto di vista della sostenibilità, il numero delle persone che se ne serve è ancora troppo basso per far sì che si parli di mobilità sostenibile.
In questo contesto, i fondi stanziati dal PNRR destinati a investimenti infrastrutturali, logistici e alla mobilità sostenibile rappresentano un punto di partenza fondamentale per dare una svolta ai trasporti green, puntando sul potenziamento delle piste ciclabili, urbane e turistiche e sul trasporto rapido di massa oltre che sulla mobilità elettrica e flotte di bus e treni verdi.
Anche le aziende hanno le proprie responsabilità in questo senso, soprattutto quella di dimostrare la propria impronta “green” all’interno di tutte le attività partendo dalla gestione del personale e attraverso sistemi di welfare che possano incentivare il lavoro da remoto o, appunto, la mobilità sostenibile. Diverse possono essere le soluzioni: ad esempio incoraggiare tra i dipendenti il ricorso alla mobilità elettrica o al car pooling.