Nella giornata di martedì 23 luglio, è stato esaminato alla Camera dei Deputati il Decreto Legge n.73/2024 che mira a ridurre i tempi delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. A tale scopo, il provvedimento prevede l’istituzione, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), della Piattaforma nazionale delle lista di attesa; mentre, presso il Ministero della salute, l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, che avrà il compito proprio di vigilare e svolgere verifiche presso le aziende sanitarie locali e ospedaliere e presso gli erogatori privati accreditati, in merito all’efficienza e all’appropriatezza nella erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie, nonché sulla corretta gestione delle liste d’attesa. A tali fini, l’Organismo si avvarrà anche dei dati forniti da AGENAS derivanti dall’utilizzo della Piattaforma nazionale.
«L’obiettivo è governare le liste d’attesa. Cosa che fino ad oggi non è stato possibile fare», ha affermato in fase di presentazione del provvedimento il relatore, Luciano Ciocchetti. Quest’ultimo ha poi sottolineato l’importanza di altre misure introdotte nel testo, tra cui, in particolare, il fatto che vi sarà una piena sinergia tra pubblico e privato nello smaltimento delle liste. Entrambi, infatti, afferiranno al Centro unico di prenotazione (CUP) – unico a livello regionale o infra-regionale.
Attraverso il CUP sarà attivato un sistema promemoria prenotazioni, che ricorderanno la data dell’appuntamento agli assistiti, ai quali sarà anche richiesta la conferma o la disdetta. Nell’ipotesi in cui l’assistito non si presenti all’appuntamento senza giustificata disdetta, potrà essere tenuto al pagamento della prestazione prevista e non usufruita.
Un altro elemento messo in luce dai banchi del governo, questa volta dal sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, è che le visite diagnostiche e specialistiche saranno effettuate anche nei giorni di sabato e domenica e la fascia oraria per l’erogazione di tali prestazioni potrà essere prolungata: «Così si abbattono ulteriormente le liste di attesa e si offrono le cure anche a lavoratori impegnati negli altri giorni della settimana». E, ancora Gemmato ha risposto a chi ha fatto presente l’importante ruolo affidato alle strutture private: «È fondamentale compendiare le liste di attesa di pubblico e privato. Bisogna tutelare l’universalismo del nostro sistema sanitario, ovvero l’accesso alle cure, e per questo stiamo cercando di ridurre al minimo la possibilità che i cittadini debbano risolversi al ‘privato puro’, cioè quello non convenzionato, ma dall’altra parte ciò deve esser fatto in tempi congrui e, quindi, questo viene assicurato anche dal ‘diversamente pubblico, cioè dal privato convenzionato».