UPDATE:

Socializzazione, collaborazione e innovazione: l’ufficio ibrido di JLL Italia.

Redazione

Tra gli impatti negativi derivati dal remote working, i dipendenti delle aziende hanno sperimentato un calo del benessere personale, sacrificato a causa di un continuo sovraccarico digitale, ritmi poco sostenibili e la difficoltà nel separare il contesto personale da quello professionale, che hanno portato a significativi livelli di stress e senso di rassegnazione, tanto da incidere sulla scelta di cambiare lavoro nel 41% dei casi. Per questo motivo sarà necessario riconsiderare gli spazi lavorativi in un’ottica completamente nuova e rivoluzionaria, mettendo da parte le vecchie formule rigide, a vantaggio di una concezione più flessibile dell’ufficio stesso, che ponga al centro le persone.

L’ufficio non morirà, ma cambierà” sostiene Barbara Cominelli, Amministratore Delegato di JLL, facendosi promotrice di un modello ibrido, in parte in presenza e in parte in remoto, in cui l’ufficio ricopre un ruolo fondamentale quale luogo di collaborazione, crescita ed innovazione.

Se nella fase pre-pandemia la maggior parte dello spazio aziendale – circa il 70% – veniva concepito per attività in chiave individuale, adesso questi stessi spazi verranno ripensati in chiave collettiva. Nei quartier generali verranno introdotte, infatti, nuove aree dedicate alla creatività, brainstorming e spazi per riunioni, con crescente attenzione verso il benessere delle persone e dell’ambiente, con l’adozione di soluzioni sostenibili e design biofilico.

A partire da questa nuovo modo di concepire l’ufficio, verranno sviluppate anche altre soluzioni da remoto, come ad esempio uffici satellite in provincia e coworking, che daranno la possibilità a dipendenti di diverse aziende di riunirsi e lavorare insieme, con una contaminazione di talenti un impatto positivo sullo sviluppo di aree alternative al distretto centrale. Tutto ciò, però, non può prescindere dal fattore sicurezza: non ci può essere lavoro da remoto sicuro senza adeguati investimenti in cybersecurity.

Condividi

articoli correlati