di Laura Iannello
Tra gli ospiti degli awards di CEOforLife anche Pietro Labriola, Amministratore Delegato di Tim, che ha posto l’accento sulla necessità di cambiare le normative riguardanti gli operatori delle telecomunicazioni, come ha fatto recentemente notare da Mario Draghi nel suo report. Attualmente – ha dichiarato – non consentono una adeguata remunerazione degli investimenti in infrastrutture, e di fatto bloccano lo sviluppo di nuove reti tecnologiche. Labriola ha proposto di adeguare le normative europee ed italiane a quanto già avviene nei principali paesi del mondo, avvertendo che senza un adeguato sviluppo infrastrutturale non possiamo avere una vera innovazione digitale.
L’intervista è stata realizzata durante la presentazione delle “Task Force nazionale – Smart Cities” in occasione dell’ultima giornata dei CEOorLIFE. La Task Force ha visto la partecipazione di Umberto Lebruto di FS Sistemi Urbani, Andrea Casu Vicepresidente IX Commissione Trasporti, Poste e Comunicazioni, Camera dei Deputati, Marco De Giorgi Direttore Generale Presidenza del Consiglio dei Ministri, Salvatore Monni Consigliere Comunale Roma Capitale, il sociologo Riccardo Corbucci, Valentino Cotugno di CONFAPI Lazio, Stefano Cotugno del Consorzio REA, Sonja Blac di Sireg Geotech, Daniele Di Fausto di eFM e Michelangelo Suigo di INWIT.
Marco De Giorgi, autore del libro “Governare l’incertezza”, ha evidenziato l’importanza di nuove alleanze tra pubblico e privato, sottolineando che non è più possibile aspettarsi che il settore pubblico risolva tutti i problemi, come ha recentemente affermato nel suo rapporto su “Il futuro della competitività europea” anche Mario Draghi. “E’ necessario convogliare non solo risorse private ma anche competenze private”, ha ribadito. In questa direzione, il governo ha lanciato il fondo per l’innovazione sociale, che mira a mettere in rete i comuni coinvolgendo risorse e competenze private.
Umberto Lebruto di FS ha sottolineato le grandi potenzialità della sua aziend che movimenta un miliardo di persone all’anno, con emissioni di CO2 notevolmente inferiori rispetto a quelle prodotte da automobili e aerei. Nell’ambito delle smart cities, Lebruto ha sottolineato il costante recupero di aree dismesse a beneficio della collettività, come a Milano, dove 30 milioni di m² di spazi abbandonati sono stati recuperati, con il 50% destinato a parchi urbani. Ha inoltre messo in rilievo lo sforzo per integrare il trasporto locale con il sistema ferroviario.
Tutti gli ospiti hanno concordato sull’importanza dello sviluppo delle infrastrutture digitali per liberare spazi urbani e rendere le città più smart. Senza queste infrastrutture, è impossibile pensare a una città intelligente. Sono necessari sia grandi impianti che piccoli impianti diffusi per migliorare la sicurezza, la velocità della mobilità e l’ecosostenibilità delle città.