Tra le numerose iniziative di Iren per la sostenibilità, merita attenzione quella dell’impianto FORSU di Reggio Emilia, inaugurato lo scorso anno su un’area di 17 ettari e che è in grado di trattare ogni anno fino a 100mila tonnellate di residui organici differenziati e 67.000 tonnellate di frazione verde (sfalci e potature). L’impianto, grazie ad un investimento complessivo di 75 milioni può produrre ogni anno 9 milioni di metri cubi di biometano, 53 mila tonnellate di compost, 10 mila tonnellate di CO2 food grade per usi industriali e alimentari. Per dare un’idea dell’impatto, la quantità di biometano prodotta è sufficiente a riscaldare, in un anno, 4.600 famiglie o, in alternativa, alimentare 7.600 autovetture (con percorrenza media di 15.000 chilometri l’anno) oppure 190 autobus (con una percorrenza media di 50.000 chilometri l’anno). Un contributo importante all’economia circolare, anche perché i rifiuti organici costituiscono oltre il 40% del rifiuto urbano in una città, come Reggio Emilia, che raggiunge l’83% di raccolta differenziata: si tratta di residui di vegetali, frutta, verdura, avanzi dalla preparazione dei cibi, gusci d’uovo, scarti alimentari avariati.
Nella progettazione dell’impianto, Iren ha inoltre voluto valorizzarne la funzione educativa: la struttura infatti ospita un’aula didattica dedicata alle visite, che è possibile effettuare da parte di scuole e cittadini. “Il contesto attuale ci spinge a progettare il futuro tenendo presente tre componenti strategiche fondamentali: la sicurezza energetica, la competitività e, chiaramente, la sostenibilità, motore di ogni nostra singola azione. FORSU è un impianto che, promovendo la circolarità delle risorse a livello territoriale, rafforza il ruolo di IREN quale partner di riferimento per il territorio e le pubbliche amministrazioni”, ha commentato il presidente di Iren Luca Dal Fabbro.