In una solenne cerimonia svoltasi a Capitol Hill, Donald Trump ha ufficialmente giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Il giuramento, tenuto nelle mani del presidente della Corte Suprema John Roberts, ha visto il neo-presidente utilizzare due bibbie dal profondo significato personale e storico: una risalente al 1861, utilizzata anche da Abraham Lincoln, e una seconda, donatagli dalla madre nel 1955, quando Trump aveva appena nove anni. Con i suoi 78 anni, l’ex tycoon è il presidente più anziano nella storia degli Stati Uniti a prendere l’incarico. Alla cerimonia hanno assistito il vicepresidente eletto JD Vance, la moglie di Trump, Melania, e una platea di autorità e ospiti. Tra questi spiccava la presenza di Giorgia Meloni, unico leader europeo presente, che ha seguito la giornata dal palco principale. Washington, per l’occasione, è stata trasformata in una vera e propria fortezza, con imponenti misure di sicurezza.
Nonostante ciò, migliaia di cittadini si sono radunati presso la Capital One Arena, dove erano stati installati maxi-schermi per seguire il discorso inaugurale. Subito dopo il giuramento Trump si è rivolto alla Nazione con un discorso deciso e programmatico, promettendo un drastico cambio di rotta rispetto alle politiche della precedente amministrazione. “L’età dell’oro comincia adesso. L’America sarà più grande e più forte. Il declino dell’America è finito”, ha dichiarato con enfasi, delineando un futuro che si preannuncia improntato al ritorno al nazionalismo e alla supremazia economica.
Tra i punti salienti annunciati, il neo-presidente ha confermato l’introduzione di nuovi dazi sui Paesi esteri, un segnale della sua intenzione di proteggere e rilanciare il settore manifatturiero statunitense. Ha inoltre dichiarato che milioni di migranti irregolari saranno soggetti a deportazione, ribadendo la necessità di una politica di immigrazione più rigida. Uno degli annunci più controversi riguarda la proclamazione di un’emergenza nazionale al confine con il Messico, destinata a rafforzare il controllo delle frontiere, compresa la ripresa dei lavori per completare il muro al confine sud. Le questioni ambientali sono state un altro argomento centrale del suo intervento. Trump ha promesso una decisa inversione di marcia sulle politiche green, dichiarando la ripresa delle trivellazioni petrolifere e il blocco delle iniziative per promuovere l’uso delle auto elettriche. Ha inoltre confermato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, definendo il trattato come un freno ingiusto per l’economia americana.
L’evento si è svolto in una Washington profondamente polarizzata, ma non sono mancati i momenti carichi di simbolismo e significato. Il gesto di giurare su due bibbie, una legata alla memoria di Abraham Lincoln e l’altra al ricordo personale della madre, ha segnato un chiaro tentativo di Trump di sottolineare un legame sia con la tradizione americana sia con le sue radici familiari. La giornata si è conclusa tra applausi dei sostenitori e un rinnovato clima di aspettativa per i prossimi passi dell’amministrazione Trump, che si appresta a implementare un’agenda ambiziosa e fortemente divisiva.
Il mondo osserva con attenzione, mentre l’America si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia politica.