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Ciro Sinatra, Univendita: ‭«Sì all’IA, ma noi puntiamo ancora sulle relazioni umane»

Redazione

Flessibilità e autonomia organizzativa, attenzione al work-life balance, ma anche formazione continua e prospettive di carriera per chi intende impegnarsi a tempo pieno nel settore. La vendita diretta a domicilio è ormai qualcosa di diverso dal caro, vecchio porta a porta, pur non prescindendo dal contatto diretto tra chi vende e il cliente. Si tratta di un settore economico che in Italia vale circa 3 miliardi di euro annui di fatturato e impiega oltre 500mila persone. Un comparto fatto di aziende grandi e piccole che hanno tenuto botta di fronte allo choc pandemico e si stanno trasformando rapidamente sotto i colpi della rivoluzione tecnologica.
Molti dei brand più importanti aderiscono a Univendita-Confcommercio, sigla che rappresenta 14 marchi, oltre 1,5 miliardi di fatturato e circa 140mila addetti. Il presidente dell’associazione, Ciro Sinatra, affronta con MontecitorioNews24 i temi chiave del comparto, senza dimenticare alcuni dossier normativi su cui Univendita tiene dritte le antenne a tutela del settore.

Presidente Sinatra, cosa ha da offrire a un giovane in cerca di realizzazione la vendita diretta?
Si tratta di una professione che offre innanzitutto ampie prospettive di crescita e di carriera in seno a realtà aziendali di primaria importanza. Garantisce poi una ricca formazione gratuita e ampie occasioni di scambio relazionale. Al tempo stesso, permette flessibilità e autonomia organizzativa, con un ottimo bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro.

Con quali strategie state affrontando le sfide della transizione digitale?
Con un mix, appunto, di formazione continua delle risorse umane e attenzione costante ai mutamenti in atto. Alcune delle nostre aziende associate hanno cominciato a integrare l’intelligenza artificiale nei propri strumenti di lavoro, per offrire soluzioni smart ai propri venditori. Sempre sull’Ia abbiamo dato il nostro contributo alla recente consultazione pubblica del ministero del Lavoro, e abbiamo partecipato al ciclo di audizioni sul tema svolto dalla Commissione Lavoro della Camera nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul tema che si è conclusa di recente con la pubblicazione di un documento conclusivo finale che recepisce anche le nostre istanze. Tuttavia, non si può prescindere dal rapporto umano e fiduciario tra cliente e venditore, che è l’asse portante di questo mestiere. 

Sul fronte regolatorio, il tema che più vi preoccupa riguarda la direttiva Ue relativa alla tutela del lavoro su piattaforme digitali. Quali i rischi e cosa proponete?
Considerando la definizione eccessivamente ampia e generica che la direttiva Ue dà di “piattaforma di lavoro digitale”, chiediamo di escludere il nostro comparto dalla disciplina che altrimenti potrebbe arrecare danni gravissimi alle imprese che si differenziano in modo significativo dalle grandi piattaforme digitali di lavoro. Intendiamoci, la norma Ue ha una ratio corretta: proteggere tutti quei lavoratori che oggi definiamo ‘schiavi degli algoritmi’, a partire dai rider. Ma in sede di recepimento nella legislazione italiana va considerato che il lavoro nella vendita diretta è ben disciplinato da una specifica fonte normativa, la legge 173/2005, che ne individua le caratteristiche, anche e soprattutto in termini di autonomia. Un lavoro basato sul rapporto umano e non regolato da algoritmi. Sul tema abbiamo anche commissionato una ricerca alla Sapienza di Roma, che abbiamo presentato l’11 giugno scorso al Cnel.

Avete espresso preoccupazione anche sulle nuove norme Ue per il credito al consumo. Cosa può accadere al settore?
Le nostre aziende offrono tradizionalmente piani di pagamento dilazionati e personalizzati ai clienti, soprattutto per i beni durevoli. Ma a differenza di banche e finanziarie non fanno indagini patrimoniali sul consumatore e si accollano totalmente il rischio di credito, senza applicare interessi, aggi o altre spese. Anche con la nuova direttiva chiediamo, dunque, di poter continuare in questa attività, con adempimenti formali e burocratici semplificati per offrire il miglior servizio possibile alla clientela.

di Fabrizio Di Benedetto

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