Nel corso della giornata di giovedì 11 luglio, alla camera si è discusso, votato e approvato (con 181 voti favorevoli) il decreto di legge recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale. Un provvedimento, su cui è stata posta la fiducia – suscitando così le polemiche dell’opposizione – e che interviene su diversi ambiti critici del paese, come la siccità, che sta investendo soprattutto il sud Italia e la Sicilia, la diffusione di virus e fitopatologie tra animali, ma anche le conseguenze del cambiamento climatico e del conflitto in Ucraina.
«L’intervento del legislatore diventa ancor più importante di fronte ad una serie congiunture avverse, che hanno avuto ripercussioni economiche e sociali. Una crisi a cui il Governo sta rispondendo con determinazione con azioni concrete che si affiancano ad altre misure già prese», ha affermato Martina Semenzato di Noi Moderati.
Una linea seguita da Marco Cerreto (Fratelli d’Italia), il quale ha tenuto a ringraziare il «governo Meloni e la tenacia del ministro Lollobrigida con cui abbiamo rimesso al centro l’agricoltura nell’agenda della politica europea. E l’agricoltore al centro di un sistema vitale senza il quale non si può neanche parlare di approvvigionamento, la sicurezza e la sostenibilità ambientale».
Per Bonelli (AVS), invece, «questo è l’esempio di un governo sconnesso con le emergenze di questo paese. Le politiche di questo governo amplificano la crisi climatica: vanno nella direzione opposta di quello che dice la scienza». E sempre dall’opposizione sono arrivate critiche sull’insufficienza di queste misure: «Ci fa piacere vedere all’interno di questo decreto molte delle richieste che come Partito Democratico abbiamo fatto su questi provvedimenti. Tuttavia, manca la visione e una strategia di lungo corso, finalizzati a proteggere la redditività delle imprese» ha detto Antonella Forattini (PD). Così come Daniela Ruffino di Azione, per cui «non sono sufficienti queste opere, poiché occorre un approccio sistemico e integrato, con una strategia idrica nazionale»; mentre per Carmen Di Lauro (M5S): «Si tratta di un decreto omnibus che tratta tanti temi e male. Ad esempio, le cause del problema dei virus sono gli allevamenti intensivi, non gli animali. Si è persa l’occasione di intervenire su temi cruciali per il nostro paese. Questo sarà un decreto dannoso che con i suoi interventi spot non farà altro che aggravare i vari e tanti problemi che intende affrontare».
La risposta della maggioranza non è tardata ad arrivare ed è passata dalle parole di Giuseppe Castiglione (Forza Italia): «Oggi c’era necessità di intervenire in maniera urgente e quindi con il decreto legge. Questo è un provvedimento, non esaustivo, ma che incide in maniera significativa su alcuni temi della nostra politica agricola». E, ha aggiunto Mirco Carloni della Lega: «Il decreto legge è il primo di una serie di provvedimenti necessari per dare una risposta tangibile alle giuste istanze del comparto agricolo, della pesca e dell’acquacoltura».
Questi i principali punti del Decreto Agricoltura: sospensione dei pagamenti per i mutui e i finanziamenti a rimborso rateale per le aziende che hanno subito una riduzione del 20% del volume d’affari nell’ultimo anno; aumento del Fondo per la sovranità alimentare e delle risorse dedicate ai produttori di grano e alle imprese della pesca; stanziamento di 15 milioni di euro per le aziende siciliane danneggiate dalla siccità persistente; fondi per agricoltori di Romagna, Marche e Toscana colpiti dall’alluvione del 2023; 50 milioni di euro per i viticoltori del centro-sud danneggiati dalla peronospora e 2 milioni per quelli colpiti dalla flavescenza dorata della vite; proroga di un anno per la sperimentazione delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) fino al 31 dicembre 2025; definizione più dettagliata dei costi medi di produzione, dei costi di produzione e dei prezzi dei beni; 30 milioni di euro per contrastare la Xylella e favorire reimpianti e riconversioni nell’olivicoltura; 4 milioni di euro per i coltivatori di kiwi colpiti dalla moria del kiwi; rafforzamento degli interventi contro la Psa, con aumento dei fondi e poteri per il Commissario straordinario; nomina di due commissari distinti per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi e il contenimento del granchio blu; obbligo per le aziende che comprano e vendono cereali di comunicare al Masaf il volume totale delle operazioni ogni tre mesi; mantenimento della tassazione fiscale agevolata per agricoltori che realizzano piccoli impianti fotovoltaici per uso aziendale; Istituzione di una banca dati sui contratti di appalto in agricoltura; potenziamento del personale ispettivo e creazione di un sistema informativo per la lotta al caporalato con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni pubbliche; proroga dell’incarico del Commissario per la scarsità idrica con un piano di interventi urgenti; istituzione del Dipartimento per le politiche del mare.