Papa Francesco è morto il 21 aprile, proprio nel giorno del Natale di Roma, in un intreccio simbolico che unisce la storia millenaria della Città Eterna con quella della Chiesa universale. Il Pontefice, primo gesuita e primo papa sudamericano, si è spento dopo anni segnati da una costante attenzione agli ultimi, da una spinta al dialogo interreligioso e da un deciso impegno per la pace e il clima. In queste ore, migliaia di fedeli da tutto il mondo stanno affluendo a Roma per rendere omaggio al Santo Padre. Le lunghe file davanti alla Basilica di San Pietro testimoniano l’amore e la gratitudine verso un pastore che ha saputo parlare al cuore dell’umanità, al di là delle divisioni politiche e religiose. Il 2025 era già un anno straordinario per la Chiesa: l’anno del Giubileo, con milioni di pellegrini attesi nella Capitale. La scomparsa del Papa lo rende ora un tempo ancor più denso di significato spirituale e storico. Il prossimo conclave, che si terrà presumibilmente entro il 10 maggio, avrà il compito delicato di eleggere il successore di Francesco, un compito reso ancor più carico di responsabilità alla luce delle complesse tensioni internazionali e delle crisi umanitarie in atto. La scelta del nuovo Pontefice avverrà in un momento in cui la voce della Chiesa è quanto mai attesa sulla scena mondiale, tra guerre, migrazioni e sfide climatiche. La figura di Papa Francesco, instancabile costruttore di ponti, resterà come punto di riferimento per il futuro della Chiesa. A testimoniare il cordoglio delle istituzioni italiane, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha annunciato che mercoledì 23 aprile si terrà una commemorazione ufficiale in Aula alle ore 16 con l’intervento del Presidente stesso e un rappresentante per gruppo. Sarà un’occasione solenne per ricordare un uomo che ha cambiato profondamente il volto del papato nel XXI secolo.

Paolo Ricci

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